Biografia

  Nasce a Civita Castellana in provincia di Viterbo nel 1945.
Nel 1960 si trasferisce a Roma, dove tutt'ora abita e lavora.

  Nel 1961 inizia a lavorare nello studio del pittore Luigi Russo e nel 1964 si diploma al liceo artistico di Roma.
Nel 1965 si iscrive all'Accademia di Belle Arti dove frequenta il corso di Gattuso e Guccione.
Successivamente frequenta, all'Accademia Libera del Nudo i corsi di Guzzi e Spadini.

  Dal 1968 ad oggi a tenuto diverse mostre personali a Roma, Milano, Viterbo, Padova, Spoleto, Firenze, Faenza e Londra.

  Diverse sue opere sono esposte nei più importanti musei d'arte moderna del mondo come Hte Museum of Modern Art di New York, il Musee d'Arte Moderne di Parigi, la Galleria d'Arte Moderna di Roma, il Museo d'Arte Figurativa Puskin di Mosca, il Moderna Museet di Stoccolma, il Museo Espanol de Arte Contemporaneo ed in diverse gallerie d'arte italiane, spagnole e belghe.

  Ha eseguito numerosi ritratti tra i quali quelli al Cardinale Pio Laghi,al Cardinale Timothy Dolan (Arcivescovo di New York) e al Cardinale Edwin F. O' Brien.

DISEGNI

Disegni e Tecniche piu' usate da Vittorio Polidori

 

LA CRITICA

"La pittura di Vittorio Polidori colpisce per l'evidente ambiguità dei suoi riferimenti. E' come se attraverso di essa venissimo trasportati in un Museo senza tempo, in cui la storia della pittura ha accumulato, senza ordine né distinzioni cronologiche, Magritte e gli iperrealisti americani, l'accademia derivata da Raffaello e Zurbaran. Questo Museo immaginario compare improvvisamente a stravolgere l'apparente capacità di raffigurare oggettivamente la realtà della superficie dipinta dei quadri di Polidori. Questa superficie nega se stessa e le aspirazioni all'oggettività che le sembrano connesse: quasi che per eccesso di realtà e di storia, realtà e storia scomparissero, o meglio si rivelassero (anche loro) travestimenti dell'inquieta soggettività contemporanea."

- Renato Nicolini

 

"Non a caso m'è venuto nel discorso l'aggettivo recitante. Che Polidori ha applicato, prima alle cose ed ora alla persona, anzi alla donna, anzi alle nude: perché dai primi anni di questo ultimo decennio il personaggio dei personaggi dell'artista romano è il nudo femminile. Si tratta di giovani donne svestite in tutto o in parte e consapevoli della loro nudità. Sono modelle davvero "vestite da nude", tanto conservano la propria personalità e dignità, mentre folgora la loro carne in ogni scopertura, posa, abbandono, mimica, di gesti di sguardi. Si tratta insomma di nude recitanti in uno spazio segreto e riservato, cui darsi in una perenne disponibilità di confidenze: certamente gli atteggiamenti di queste ragazze non rabbrividenti e non condizionate dai pregiudizi sono a immagine e somiglianza di quanto sente l'artista".

- Marcello Venturoli

 

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